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I TAROCCHI

Secondo alcune ipotesi storiografiche, sino al 1500 le carte furono soprannominate Ludus triumphorum. Tuttavia, l’allusione ai Trionfi è da sempre controversa. Sono state itemperanzapotizzate alcune possibilità: un rapporto diretto con un’opera letteraria omonima, Triumphi, di Francesco Petrarca, le cui sei allegorie sono state spesso rappresentate in modo simile alle icone trionfali dei tarocchi: Trionfo dell’Amore = Amanti (Arcano VI), Trionfo della Castità = Temperanza (Arcano XIV), Trionfo della Morte = Morte (Arcano XIII), Trionfo della Fama = Giudizio (Arcano XX), Trionfo del Tempo = Eremita (Arcano IX), Trionfo dell’Eternità = Mondo (Arcano XXI); un rapporto con i carri trionfali che nel Medioevo accompagnavano le processioni carnevalesche. A partire dal 1600 circa, ovvero circa un secolo dopo la creazione del mazzo più antico oggi conosciuto (i Tarocchi milanesi classificati come Visconti-Sforza), in Italia fu utilizzato il termine tarocco (o tarocchi) la cui etimologia è tuttora oscura. Tuttavia, secondo alcune correnti d’indagine, la definizione la lunacorretta non sarebbe da cercare nel termine tarocco (o tarocchi) ma nel lemma Tarot (sostantivo singolare), peraltro usato a livello linguistico in maniera internazionale. Secondo questo approccio sarebbe possibile cogliere il significato più profondo di questa parola solo accettando la necessità di un opportuno sistema di decodifica. Per esempio, gli esperti hanno rilevato che analizzando Tarot si ottiene Rota, che in latino significa Ruota (cioè la Ruota astrologica al centro della via dei Tarocchi che, per sua natura, è caratterizzata dalla circolarità, parimenti espressa dalla presenza delle due T all’inizio ed alla fine della parola stessa). Oppure hanno evidenziato che in Tarot è contenuta la voce Tora, testo sacro ebraico; o che Tar-ro, in egizio, vuole dire “Via Regale,” e così via. Al di là della validità di queste inferenze, ciò che viene sottolineato è che, per capire il termine Tarot, così come per cogliere la profonda essenza dello strumento che definisce, è fondamentale servirsi di precise chiavi di decifrazione in quanto queste 78 immagini sarebbero connotate da un’ordinata Struttura Cifrata costituita da un sistema di codici e leggi la cui individuazione e risoluzione fornirebbe il corretto approccio di analisi per indagarne l’autentico significato.I stellatarocchi sono formati da 78 carte, dette anche “lame” a partire dall’esoterista ottocentesco Paul Christian (pseudonimo di Jean-Baptiste Pitois), seguace di Court de Gébelin ed Eliphas Levi. Il gruppo degli “Arcani maggiori” è costituito da 22 carte illustrate con figure umane, animali e mitologiche, anticamente chiamate “Trionfi”. Il gruppo degli “Arcani minori” consta di 56 carte suddivise nelle 4 serie di semi della tradizione italiana: denari, coppe, spade e bastoni (anche se, in alcuni casi, i nomi dei semi si adattano alla tradizione locale). Ogni serie, costituita da 14 carte, include 4 figure, definite anche “onori” o “carte di Corte” (Fante, Cavaliere, Regina e Re), e 10 carte numerali.